ZONA MAGLIE

L'europeo di pallacanestro è terminato una decina di giorni, con la netta vittoria della Spagna sulla Lituania. Finita la competizione continentale per nazionali, i club si accingono a riprendere i lavori in vista della nuova stagione. E già da questo weekend si è fatto sul serio con la Supercoppa Beko giocata a Torino, dove si sono affrontate le prime quattro dello scorso campionato: Venezia, Milano, la vincitrice di questa edizione Reggio Emilia, e Sassari. Approfittando di questo torneo che vede impegnati i campioni d'Italia, andiamo a conoscere meglio la Dinamo e la sua storia. Sassari solleva il suo primo trofeo, la Coppa Italia (2014) La squadra venne fondata nel 1960 da un gruppo di dieci ragazzi sassaresi con la passione per la pallacanestro, tra cui Giovanni Pilo, il primo presidente della società sarda. L'idea venne accolta positivamente, e non ci volle molto a tramutare un sogno in realtà. La prima iscrizione avvenne nel 1963, al campionato di B reg

Walsall: cittadina del West Midlands, non più solo capitale mondiale della pelle, ma anche cittadina che vuole entrare nella mappa calcistica della Premier League.  Oggi ci rechiamo nel West Midlands quasi nel cuore dell’Inghilterra e pochi chilometri da Birmingham dove realtà calcistiche ben più importanti, Aston Villa e Birmingham City, oscurano la popolarità del Walsall Football Club. Inizieremo come sempre a descrivere le maglie e poi cercheremo anche di darvi due informazioni del contesto in cui opera la squadra. Innanzitutto per la stagione 2015-2016 lo sponsor tecnico è l’inglese Carbini , che abbiamo già conosciuto come sponsor tecnico dell’ AFC Bournemouth . Nell’arco degli ultimi 5 anni il club ha cambiato ben tre volte lo sponsor tecnico, diventando sempre più appetibile e passando dall’inglese Admiral, alla tedesca Diadora per poi virare nuovamente sull’attuale Carbini, che come già detto in precedenti articoli, ha deciso di “aggredire” il cal

Nell'ambiente degli addetti ai lavori, è trapelata una dichiarazione di un "pezzo grosso" di una multinazionale Sportiva, produttore di maglie da calcio: " La terza maglia è una necessità commerciale, si tratta un un disegno senza personalità, imposto dallo sponsor tecnico che paga tanti bei soldoni. Questo è un danno collaterale del club per essere un top club di una marca ". Non c'è niente di più vero di quanto virgolettato, e la riprova di quanto affermato, si ha analizzando i lavori che la Nike ha preparato per i suoi "top club", disegnando e producendo un solo " template " (cioè modello di maglia) per tutte quante, cambiando solo esclusivamente il colore di base che, nella maggior parte dei casi, non ha niente a che vedere con la storia dei club. Un movimento di "globalizzazione" della maglia, prepotentemente voluto dalle logiche modniali di marketing. In questa foto riprodotta qui sotto,  ci sono tutte le terze ma