Oriundi…Da atto naturale a esigenza commerciale figlia di marketing aggressivo e spesso senza un minimo di senso.
Jesi (An), lì 16/06/2018 - Mentre i miei amici e colleghi si occupano di presentare le nuove maglie ed i nuovi accordi commerciali tra club e sponsor tecnici, io prendo spunto proprio dal Mondiale di Russia 2018 e mi voglio occupare dell’ affaire oriundi, perchè a volte si assiste a situazioni a dir poco imbarazzanti, non solo nel calcio. Partendo dal presupposto che l’uomo si è sempre spostato per le più diverse esigenze, è normale pensare che nel mondo ci sia qualcuno con antenati italiani, spagnoli, portoghesi, francesi, inglesi ma, trascorse cinque/sei generazioni dal primo approdo, è quanto mai strano, se non patetico, pensare che ci sia ancora un legame con la terra di origine. Spesso, al giorno d’oggi, si cercano legami con avi sconosciuti per cercare di portare a sé le qualità di presunti “figliol prodighi” creando un interesse spasmodico per la nonna partita da sperdutissimi paesi, dove chi è partito l’ha fatto per darsi un futuro, un futuro che il Paese di