Ciao "profeta del gol", da oggi ci sentiremo tutti molto più soli !!
ciao Campione..... |
Hendrik Johannes Cruijff, detto Johan, o più semplicemente Cruijff, qui in Italia il suo nome era pronunciato in tanti modi: da "cruif", a "croif" oppure "craif", dipendeva da quale giornalista commentava all'epoca le partite della Nazionale Olandese.
Da ieri il suo viso appare in tutti i blog calcistici, in tutti i siti sportivi, per cui qui non vogliamo raccontare le sue gesta, o ripercorrere la sua gloriosa carriera.
Lo scrivente ha avuto la fortuna di vederlo giocare, anche se per il mondiali di calcio di Monaco 1974 avevo solamente 8 anni, mi incuriosì subito il fatto che sull maglia portasse il numero 14 ma soprattutto perchè sulle maniche non aveva tre strisce nere come gli altri, ma solamente due !!
In quel periodo Internet non esisteva, e le uniche notizie venivano date dalla Domenica Sportiva su Rai 1 (anzi il "primo canale"), oppure da Sabato Sprint su Rai 2 (rete 2).
Il fatto poi che l'Olanda sfoggiasse quelle maglie arancioni molto intense, mi portò ad andare a cercare nei negozi di sport della mia città, fino a che ne trovai una. Era fatta di un tessuto di maglia, piuttosto leggera, aveva il colletto tondo nero e tre strisce nere sulle maniche, sul petto c'era il logo classico dell'adidas. Mi feci cucire sulla schiena il Nr.14, in onore di quel ragazzo che in campo ricopriva il ruolo di direttore d'orchestra, dettando i tempi agli altri suoi compagni.
Eppure la maglia comprata, non era come quella che portava lui, perchè come già detto, sulla mia e su quella dei suoi compagni di squadra c'erano 3 strisce nere, mentre lui ne aveva solamente due...
E fu così che anni dopo fu svelato l'arcano !!
le due strisce sulle spalle |
La nebulosa storia di quella strisca mancante, infatti, ha inizio un centinaio di chilometri fuori dalla capitale della Baviera nel lontano 1948.
Ad Herzogenaurach, un piccolo paese facente parte del land bavarese e diviso in due dal fiume Aurach, viveva durante i primi anni del ‘900 un calzolaio: Christoph Von Wilhelm Dassler. Due dei suoi figli, Adolf detto “Adi” e Rudolf, seguirono le sue orme e nel 1924 fondarono la loro fabbrica di scarpe: la Gebrüder Dassler Schuhfabrik (fabbrica di scarpe fratelli Dassler).
l loro successo fu immediato e in poco tempo divennero il punto di riferimento per le calzature sportive in tutta la Germania. I due fratelli erano molto diversi nel carattere: Adolf era molto introverso e pensava solamente al miglioramento della qualità dei suoi prodotti, mentre Rudolf aveva come chiodo fisso l’area commerciale
Ben presto gli attriti tra i due fratelli si fecero insanabili e a causa dello scoppio della prima guerra mondiale la frattura tra loro divenne insanabile e due si divisero irrimediabilmente. Adolf continuò nell'attività del padre e chiamò la nuova società Adidas mentre Rudolf si mise per conto proprio ed aprì una fabbrica dall'altra parte del fiume, e la chiamè RUDA (dalle iniziali del prorpio nome e cognome) che ben presto cambiò in PUMA.
Iniziò così una grossa e sana rivalità tra le due aziende che nel giro di breve divennero due titani dell'industria calzaturiera sportiva e successivamente nell'abbigliamento tecnico e da tempo libero.
Tutto questo preambolo era necessario per comprendere perchè Cruijff sulla maglia della nazionale Olandese (il cui sponsor tecnico era l'Adidas) aveva solo 2 strisce e non 3.
L’Adidas alla vigilia del mondiali di calcio del 1974 si accaparrò le nazionali maggiormente accreditate al successo finale: l’ospitante Germania Ovest, l’Olanda e l’Italia, finalista del torneo precedente; mentre la Puma puntò tutto sulla più grande stella di tutta la kermesse: Johan Cruijff !
Il
problema però sorge subito spontaneo ad Armin Dassler: che danno
d’immagine avrà la sua azienda (la Puma) se il proprio atleta simbolo indosserà
magliette della marca rivale? Come fare per evitare la rovina
mediatica?
La scelta gli apparve subito ovvia (anche perché lo sgarbo al fratello antipatico è sempre quello che dà più godimento): Cruijff non indosserà materiale firmato Adidas durante tutta la manifestazione iridata.
Suurbier (giocatore nr.20) con le tre strisce "regolari" |
Così su ogni completo da gioco del “Pelé bianco” viene scucita una delle tre strisce simbolo del brand Adidas e ogni sua tuta viene griffata Puma.
Insomma, piccoli accorgimenti per evitare figuracce mondiali che sono
rimaste per sempre nella storia nascosta del calcio. Anche perché alla
fine, a dispetto di quella lite familiare, ciò che hanno ricordato per
sempre di tutti gli appassionati, oltre al risultato finale e al gioco
fenomenale proposto dai tulipani, è stato il numero di maglia del “Profeta del gol”.
Infatti, mentre tutti i suoi compagni portavano sulle spalle un numero
predefinito in base alla posizione del loro cognome sull’alfabeto, a lui
era permesso di indossare il suo numero distintivo: quel 14 che lo accompagnerà per tutta la carriera e diventerà un archetipo per tutti i suoi fans.
le due strisce sulle maniche della 14 |
(da notare che la nuemerazione era in rigorosamente ordine alfabetico, ed inziava con il Nr.1 assegnato a Geels Ruud - attaccante, e terminava con il difensore Vos Harry - Nr.22)
le formazioni delle finaliste e una foto in bianco e nero delle fasi finali
8 | Jan Jongbloed | |||
20 | Wim Suurbier | |||
17 | Wim Rijsbergen | |||
2 | Arie Haan | |||
12 | Ruud Krol | |||
6 | Wim Jansen | |||
13 | Johan Neeskens | |||
3 | Willem van Hanegem | |||
16 | Johnny Rep | |||
14 | Johan Cruyff (C) | |||
15 | Rob Rensenbrink | |||
Sostituzioni: | ||||
18 | Piet Schrijvers | |||
5 | Rinus Israël | |||
7 | Theo de Jong | |||
10 | René van de Kerkhof | |||
9 | Piet Keizer | |||
CT: | ||||
Rinus Michels |
Marco Renai
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