"Quando il valore del singolo vale più di quello di squadra": kit Galles 2015/2016



Pan fydd y gwerth yr unigolyn yn werth mwy na hynny o'r tîm. Dreigiau y Cymry i goncro Ewrop.




Il titolo sicuramente non sarà risultato chiaro, ma per capire lo spirito indomito dei Gallesi bisogna partire dalla lingua che orgogliosamente almeno 750.000 abitanti della Repubblica parlano correntemente.

Per rendere a tutti chiaro quanto scritto nel titolo lo possiamo tradurre con “Quando il valore del singolo vale più di quello di squadra. I dragoni gallesi alla conquista dell'Europa”.

Già, perché solo in questo modo si può spiegare come abbia fatto il Galles, nazione priva di tradizione calcistica a livello europeo e mondiale, se si esclude la presenza ai mondiali di Svezia del 1958 dove clamorosamente raggiunse i quarti di finale dove venne sconfitta dal Brasile, futuro campione, con un gol al 66’ di quel fenomeno che si stava affacciando al mondo calcistico e che rispondeva al nome di Edson Arantes do Nascimiento, conosciuto come Pelè, si sia potuta qualificare per i prossimi campionati europei di calcio.

Questa mia affermazione non vuole mancare di rispetto per il football gallese, ma prima di quest’ultimi anni, i giocatori di notevole importanza, con grande talento e con grandi capacità sono sempre cresciuti in solitudine.

Basta pensare a John Charles, John Benjamin Toshack, Ian Rush, Mark Hughes, Gary Speed, fino ad arrivare all’immenso Ryan Giggs, che mai sono riusciti a vincere nulla a livello di nazionale, ma che a livello personale hanno contribuito a scrivere la storia dei più grandi club europei quali Manchester United, Juventus, Liverpool, Real Madrid, Bayern di Monaco, vincendo campionati, coppe dei campioni e coppe intercontinentali.

E’ evidente come per emergere i giocatori gaelici hanno sempre dovuto emigrare oltre i confini nazionali approdando al campionato inglese che dell’isola Britannica è l’unico dove ci sia abbastanza talento da permettere di crescere in tutti gli ambiti calcistici e non.

Ma allora oggi cos’è cambiato?

Fondamentalmente nulla, ma è evidente come in quest’ultimo periodo il livello medio del talento della nazionale gallese sia aumentato (e ne accennerò a fine articolo), ma soprattutto oggi avere la possibilità di schierare giocatori dallo strapotere tecnico e fisico come Gareth Bale, possa portare a risultati fino ad oggi insperati e comunque per quello che possa valere, arrivare al nimero 9 del Ranking Fifa non è cosa da poco.

Ora passiamo all’argomento principe dell’articolo: la maglia.

La maglia è prodotta da Adidas, che ha iniziato ad occuparsi del Galles dal 2013, mentre prima le divise dei Dragoni erano fornite dalla Inglese UMBRO.

Prima Maglia
Innanzitutto ci tengo a precisare che a differenza delle casacche presentate di recente dal brand Teutonico, ad esempio Germania (in pronta uscita sul nostro portale), Belgio e Spagna (già presenti sul nostro portale), quella del Galles mantiene il classico richiamo delle tre strisce sulle spalle.
Il colore principale è ovviamente il rosso, contrastato dal bianco del colletto a ‘V’, del logo adidas e dei numeri che sono bianchi. Sulla parte sinistra è presente lo stemma della FAW (Football Association of Wales), mentre sul lato destro è inserito il classico logo Adidas. La maglietta presente una trama a costine finissime, solo sulla parte frontale. Il retro della maglietta è completamente rosso con nome atleta e numero in bianco. Nella parte terminale è evidenziata la scritta Climacool che caratterizza tutti i prodotti Adidas in relazione al tipo di traspirazione ottimale e aiuta gli atleti nelle proprie performance. 





I pantaloncini sono completamente bianchi con le strips di adidas rosse sui lati. Sul fronte in basso a destra è inserito il logo della federazione, mentre sul retro viene richiamato il Climacool. I calzettoni sono rossi con logo Adidas frontale nella parte centrale. Nella parte prossimale sono inserite orizzontalmente le tre bande dello sponsor tecnico in bianco. si staccano dal rosso due bande orizzontali, una gialla e una nera. Su quest’ultima vengono nuovamente richiamate le tre bande tipiche dello sponsor tecnico.








Seconda Maglia

L’Adidas ha naturalmente predisposto una seconda maglia che, come nella migliore tradizione del marchio, va controcorrente tendendo a perdere tutti i punti di riferimento nazionali e che spesso vanno a urtare lo spirito “nazionalistico” dei tifosi che, in questo caso, è più forte che in altre situazioni, per ciò che la storia del Galles ci può insegnare.
La maglietta si presenta completamente grigia a bande orizzontali tono su tono, con colletto a
“V” in giallo che riprende le tre strips sulle spalle sempre in giallo. Sul fronte maglia è presente il logo sempre in giallo e sulla parte sinistra lo stemma della federazione. Il font della maglietta si ripete anche sulla parte posteriore, mentre sul lato e sulle maniche il colore è uniforme e senza strisce.
Pantaloncini e calzettoni riprendono in toto la colorazione della maglia con predominanza di grigio con inserti gialli per tutto quanto inerente lo sponsor tecnico. I nomi e i numeri saranno “probabilmente” in giallo.



Come arriva il Galles alla storica qualificazione agli Europei?

Bisogna essere onesti e precisare che l’allargamento del Campionato Europeo di calcio a 24 squadre, ha permesso a nazionali che di solito non frequentano i salotti dell’Europa bene di avere un’opportunità più unica che rara. Penso che vedere ad un Campionato Europeo nazioni quali Galles, Irlanda del Nord, Islanda, Ungheria, Albania, sia un evento inaspettato. Ovviamente queste nazionali si meritano quanto ottenuto, anche perché dentro queste sono rimaste fuori nazioni importanti quali per esempio la Danimarca, la talentuosa Bosnia I Erzegovina, Serbia e soprattutto l’Olanda.
Ma torniamo a noi; il girone dei Dragoni non era certo di quelli più difficili ma BIH, Israele e Belgio potevano far pensare al Galles come quarta forza. Invece la nazionale gallese è riuscita ad arrivare seconda con 4 punti di vantaggio sulla terza, perdendo solo una partita del girone e dando un segnale forte alle grandi d’Europa.

Galles che festeggia la qualificazione agli Europei 2016


Festa negli spogliatoi


Parlavo prima di talento e quindi non si può fare a meno di parlare di Gareth Bale, il “terzino” più pagato della storia del calcio (opinione personale), un terzino che hanno trasformato in ala sinistra e negli ultimi tempi con Los Blancos de Madrid in attaccante esterno quasi puro.
A differenza del passato, Bale è la punta di diamante di una squadra dove il talento non manca e possiamo parlare di Aaron Ramsey, centrocampista dell’Arsenal, Joe Ledley, centrocampista del Crystal Palace, Ashley Williams, il capitano e difensore dello Swansey City, Wayne Hennessey, portierone del Crystal Palace e Joe Allen, centrocampista del Liverpool.

Gareth Bale, simbolo della nazionale Gallese




Insieme al talento puro, il tecnico gallese purosangue, Chris Coleman, ha mescolato dei gregari che mettono in campo il classico temperamento gallese, unito a dei piedi con sono più semplici appendici, ma che sono in grado anche di costruire qualcosa, perché è pur vero che davanti hai un centometrista fenomenale, ma per competere ad alti livelli quel tipo di gioco non offre più garanzie.
Quest’estate i tifosi gallesi non potranno distrarsi e rilassarsi perché dovranno sostenere i Dragoni in un’avventura che, a prescindere dal sorteggio, che vede il Galles in quarta fascia, si presenta difficile e piena di pericoli.  

Ledley e Allen, altri due talenti dei Dragoni


Quindi non solo rugby per i tifosi dei Dragoni un’estate di fuoco con il nuovo prodotto Adidas, magari anche solo per poter dire “Io c’ero”.

Fabrizio Roscitano

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