Simboli, tradizione e sobrietà per le nuove divise del Pordenone realizzate da Joma per la Lega Pro 2015/16

Anche per la presenza del tricolore sul petto, conquistato vincendo la poule-scudetto di serie D, la maglia, la scorsa stagione, aveva riscosso pareri positivi in tutta Italia. E allora perché cambiarla, o modificarla drasticamente? Così, all'insegna della continuità e della tradizione – aspetti molto sentiti dai friulani – il Pordenone ha scelto di disegnare le sue divise per la stagione 2015-2016, la seconda consecutiva in Lega Pro (seppur questa sia da ripescati). Nessuno stravolgimento, ma qualche piccola novità: il “ramarro” sul fianco sinistro della prima maglia, naturalmente neroverde, trasferito dalla divisa da trasferta dello scorso campionato, e che ora diventa bianca nella sua totalità. Non prevista, come al solito, la terza casacca. Per quanto riguarda lo sponsor tecnico, si conferma il legame con Joma, anche se il contratto va in scadenza (accordo biennale, stipulato nel 2014).


PRIMA MAGLIA - L'impianto base è quello della scorsa stagione. La casacca, tipicamente da catalogo, è la tradizionale neroverde a bande verticali, con la schiena nera che lascia spazio al numero bianco. Ricamato il logo Joma, presente a destra sotto il colletto, mentre lo scudo sociale – rinnovato dallo scorso aprile – è stampato: neroverde, con la scritta Pordenone e l'anno di fondazione del club (1920) in bianco, il bordo è color argento, come all'interno il simbolo del comune, ovvero le due porte sul fiume Noncello (Pordenone, in latino, si chiamava Portus Naonis). Manca lo scudetto, fiore all'occhiello della divisa 2014-2015: quest'anno in Lega Pro l'onore spetta al Siena, fresco vincitore della poule di serie D. Continuando a illustrare la maglia, sulla manica destra, oltre al template Joma stampato (presente anche dalla parte opposta), trova spazio la patch della Lega Pro. Eccoci dunque alle novità. La scorsa stagione, sulla manica sinistra, si trovava il simbolo dell'Area Giovani del Cro. Di cosa si tratta? In provincia di Pordenone, ad Aviano, si trova il Centro di riferimento oncologico (Cro, appunto), struttura di riferimento in Italia per la lotta contro i tumori. Al suo interno c'è lo spazio dedicato ai più piccoli, con cui i neroverdi si sono legati dalla scorsa stagione. La patch, dunque, trova spazio quest'anno sul petto sotto il logo Joma, vicino allo sponsor principale, Vitis Rauscedo. Anche per questo torneo – per il nono anno di fila – il partner è l'azienda del presidente Mauro Lovisa. Si occupa di barbatelle (la pianta da cui nasce il vino) ed è uno leader mondiale del settore.

LA NOVITA' PRINCIPALE - Ed eccoci alla novità: il ramarro. Trasferito, come detto, dalla divisa da trasferita, l'animaletto presenta nella sua struttura il nome di tutti i 50 comuni che fanno parte della provincia di Pordenone: da Andreis a Vito D'Asio, nessuno è rimasto fuori. “Perché la nostra squadra – ha spiegato il direttore generale del club, Giancarlo Migliorini – rappresenta tutto il territorio, e non solo la città”. Da sempre, nel pordenonese, i neroverdi sono sempre stati visti come la società del comune: ora si vuole cambiare rotta, cercando di portare più tifosi possibile allo stadio e puntando sul senso di appartenenza. Il Pordenone, infatti, è l'unica realtà professionistica dell'intera provincia e – se si esclude l'Udinese – l'unica del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale (Treviso, Venezia e Belluno). Un motivo d'orgoglio per un territorio giovane, visto che ha ricevuto i gradi di provincia soltanto dal 1968. Per chiudere la descrizione del “ramarro”: gli occhi sono rappresentati dalle porte sul Noncello, simbolo come già anticipato del comune di Pordenone. Spariscono, almeno per il momento, rispetto all'ultima annata, i due sponsor minori, vale a dire Molino di Pordenone (presente nella maglia) e Maccan (sistemato nei pantaloncini).


LA SECONDA MAGLIA - La divisa da trasferta, originariamente, voleva dare un piccolo strappo rispetto al passato. Sull'impianto bianco, al centro gli ideatori avevano pensato di porre due strisce orizzontali, una di colore nero e l'altra verde. Al centro, l'emblema del comune di Pordenone. Tuttavia non è stata ritenuta all'altezza. Si è così puntato sulla continuità, e anche sull'eleganza: la maglia interamente bianca da sempre piace agli appassionati. Nessun carattere particolare, rispetto alla prima casacca, se non un piccolo ramarro presente sulla manica sinistra. Quest'ultimo, però, è nella sua versione classica, senza cioè i nomi dei comuni del territorio.

La nuova divisa debutterà domenica 6 settembre a Piacenza. L'esordio sarà per la bianca, essendo la squadra ospitante (la Pro) rossonera.


Alberto Bertolotto

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