Da Montecchi contro Capuleti a Scaligeri contro Clivensi: ecco le nuove divise del Chievo 2015/2016

Da Chievo (Verona) a Scafati (Salerno) -Se anche nel mondo del calcio possiamo parlare di favole, la favola più bella del calcio italiano è senza dubbio quella del Chievo Verona.
Certo, oramai siamo abituati a vedere la società del Presidente Campedelli nel calcio che conta, ma prima dell’arrivo di Sassuolo, Carpi, Frosinone la favola del Chievo era la più rappresentativa di come un club, addirittura di quartiere, potesse impensierire le big del campionato di calcio di serie A.
Escludendo infatti gli albori del calcio in cui la facevano da padrone squadre come il Casale Monferrato, la Pro Vercelli, il Vado Ligure, la Novese e l’attuale Genoa Football & Cricket Club, prima di rivedere un club non di spicco ottenere risultati di rilievo abbiamo dovuto aspettare fino alla stagione 2000-2001 quando l’emergente Gigi Del Neri fu in grado di portare il Chievo Verona in serie A.
Da quell’anno, esclusa la stagione 2007-2008 trascorsa in B dove arrivò primo, il Chievo ha sempre frequentato la massima serie ottenendo tra l’altro risultati eccezionali come l’accesso ai turni preliminari di Champions League nella stagione 2006-2007 dove venne eliminato dai bulgari del Levski Sofia.
Detto ciò, che non potevo tacere, passiamo ad affrontare l’argomento principe dei nostri articoli e cioè le nuove maglie.

Innanzitutto anche per la stagione 2015-2016 la Società Clivense sarà affiancata dallo sponsor tecnico GIVOVA.

 
                                (Desk Brochure illustrativa prototipia concessa a ZONA MAGLIE)

HOME – La divisa “home” si presenta, nella più classica delle tradizioni di colore giallo e blu, nel rispetto dei colori della città di Verona. In particolare abbiamo lo sfondo completamente giallo, con le maniche e il colletto a giro collo con tre bottoni di colore blu. Il logo dello sponsor tecnico è posizionato sulla parte destra e sulle maniche, mentre il logo del club è sulla parte sinistra. In basso a sinistra è presente la stilizzazione di Cangrande della Scala a cavallo. Anche i pantaloncini sono gialli e presentano il logo del club sul lato sinistro in basso, mentre specularmente dall’altra parte è inserito il numero che è blu; anche i calzettoni sono gialli con Cangrande della Scala nel centro. Sul retro dietro il colletto è presente lo stemma della scala, i numeri ed il nome del calciatore sono di colore blu.








AWAY – Per i match lontani da casa, la maglia si presenta divisa perfettamente a metà con la parte sinistra di colore bianco, mentre la parte destra di colore azzurro. Il colletto sempre con i tre bottoni e interamente bianco, sul lato destro sempre lo sponsor tecnico ripetuto anche sulle maniche, mentre specularmente nella parte opposta al posto del logo del club vi è lo stemma della Scala.
La stilizzazione nella parte destra della maglia non rappresenta più Cangrande della Scala, sostituito dal simbolo delle Arche Scaligere. 



 
THIRD – Esiste anche la terza maglia che si presenta completamente con sfondo grigio compreso il colletto che ha una bordatura di giallo anche nella filatura dei tre bottoni. Sulla parte sinistra insiste una fascia verticale giallo-blu con lo stemma della Scala in bianco su sfondo bordeaux. La stilizzazione rappresenta sempre un particolare di Cangrande della Scala e in particolare il cane. Il logo dello sponsor tecnico sempre posto in alto a destra e sulle maniche e in colore argento, come anche la scritta ChievoVerona sul retro della maglietta.
 






Sponsor

Gli sponsor che accompagneranno le maglie dell’A.C. ChievoVerona quest’anno saranno come da sempre la PALUANI, azienda di proprietà del Presidente Campedelli, leader nell’ambito delle produzioni dolciarie; altro sponsor è la MIDAC +Batteries, azienda leader nella produzione di batterie per autoveicoli; molto spazio anche per il logo della JETCOIN, azienda cinese con sede in Hong Kong che si occupa di bitcoin, la cosiddetta moneta virtuale; sempre nello stesso ambito l’accordo siglato con la PAYEXE, azienda italiana formata da enti privati e aziende che si scambiano servizi senza uso del denaro, ma con buoni acquisto della ditta stessa onde migliorare il potere d’acquisto delle persone.
Sulla retro della maglietta sotto il numero compare per il secondo anno il cosiddetto “number sponsor” che è NOBIS, compagnia di Assicurazioni in quanto “condividiamo lo spirito e i valori della Società del Presidente Campedelli” come ha dichiarato Alberto Di Tanno, A.D. di Nobis. 


 

CENNI STORICI


L’Opera Nazionale Dopolavoro Chievo nasce 1929   nella frazione Chievo di Verona, che oggi conta circa 4500 abitanti. Le maglie sono a scacchi bianchi e blu e nel 1936 l’O.N.D. Chievo viene sciolta per problemi finanziari, un po’ come capita anche oggi.


Una delle prime formazioni dell'O.N.D. Chievo


Solo nel dopoguerra e precisamente nel 1948 la Società viene rifondata con il nome di A.C. Chievo e viene iscritta al campionato di seconda divisione.

Dopo anni gloriosi per la piccola Società, la svolta arriva nel 1963 allorquando diviene presidente del Chievo Luigi Campedelli, uomo d’affari e proprietario della Paluani, che da lì a poco cederà la presidenza per fare solo il “patron”. Fino al 1970 i campionati frequentati dalla Società clivense sono quelli di prima e seconda categoria, ma proprio nel 1970 riesce ad accedere per la prima volta al campionato di Promozione e nel 1975 riescono a conquistare la promozione in Serie D. La stagione 1985-1986 vede il Chievo Verona affrontare nello spareggio promozione il Bassano, uscendone sconfitto. Il risultato del campo viene ribaltato dal giudice sportivo che condanna il Bassano per illecito sportivo e regala la storica promozione in C2 al Chievo. Essendo per la prima volta in un campionato professionistico, l’anno successivo il Chievo dividerà lo stadio Marcantonio Bentegodi con i ben più blasonati cugini dell’Hellas Verona, che fino ad allora avevano sempre snobbato la presenza della piccola società di una piccola frazione della città scaligera. Ma come si dice “l’appetito vien mangiando” e dopo sole 3 stagioni in C” il Chievo riesce a vincere il proprio girone conquistandosi la serie C1.


A.C. Chievo negli anni '80



Nel 1990 torna nella vera e propria carica di Presidente Luigi Campedelli, che cambia la denominazione della squadra in A.C. ChievoVerona, per ben identificare l’origine del club.
Nel 1992 Luigi Campedelli muore all’improvviso e il suo posto viene preso dal figlio Luca che si fa affiancare da Giovanni Sartori, ex giocatore del club dove aveva concluso la carriera di calciatore.
La prima grande svolta avviene nella stagione 1993-1994 quando venne chiamato sulla panchina un giovane tecnico di nome Alberto Malesani che riuscì al primo tentativo a conquistare una storica promozione in serie B. La stagione successiva si giocherà il primo storico derby di Verona che terminò 1 a 1.
La squadra, sempre nel rispetto di budget limitati, diventa sempre più competitiva per modulo di gioco e impiego di giocatori giovani e con tanta voglia di emergere, tant’è che per la stagione 1999-2000, venne chiamato sulla panchina dei Clivensi Luigi Del Neri che l’anno successivo riesce ad ottenere la prima promozione in serie A. La storia recente è fatta di soddisfazioni per i tifosi del Chievo che hanno assaporato anche la gioia di un terzo turno preliminare di Champions League e gironi di Europa League.
Negli ultimi anni la squadra veneta è riuscita sempre a mantenere la categoria con alti e bassi, ma togliendosi anche soddisfazioni di un certo rilievo come il fatto di essere riuscito a battere praticamente tutte le corazzate del campionato italiano.

Il Chievo del primo derby, si riconosce Luciano/Eriberto


Stadio

Lo stadio del “primo” Chievo era lo “Stefani” e fu utilizzato fino al 1931 per poi passare al campo “Cardi e Biondani” fino al 1957 quando si trasferì in uno stadio che proprio uno stadio non era; si trattava di un oratorio parrocchiale il “Carlantonio Bottagisio” nome del proprietario del terreno che lo donò gratuitamente alla parrocchia e che il Chievo utilizzò fino al 1986 anno della promozione in C2 quando per esigenze di sicurezzas e di adeguatezza la Società Clivense iniziò a condividere lo Stadio “Bentegodi” con i cugini dell’Hellas Verona. 
 
Ingresso dello Stadio Carlantonio Bottagisio






Stadio Marcantonio Bentegodi


 
Nomi illustri passati nell’A.C. Chievo Verona.


Il primo personaggio di spicco che si può ricordare è Alberto Malesani che insieme a Luigi Del Neri ha contribuito a mettere sulla geografia del calcio italiano questa squadra di una piccola frazione di Verona.
Nella squadra dei “Mussi volanti”, uno dei soprannomi dei gialloblù, sono poi passati calciatori che hanno scritto pagine importanti del calcio italiano e del calcio internazionale quali per esempio Luigi Corini, che successivamente ha anche allenato il club, Roberto Baronio, Eriberto o Luciano che sia, al centro di uno scandalo legato ad una doppia identità, Luca Marchegiani, Maxi Lopez, Simone Perrotta e Simone Barone, entrambi campioni del mondo con la nazionale Italiana nel 2006.


Una storia triste legata al club riguarda il calciatore Jason Mayelè, calciatore congolese ma naturalizzato francese che giunse al ChievoVerona nella stagione 2001-2002 dal Cagliari. Di questo calciatore che aveva già esordito nella Legue 1 francese con lo Chateroux si parlava molto bene ed era un prospetto assolutamente interessante.

Purtroppo alle ore 08.15 del 2 Marzo 2002 alla guida di un’autovettura Fiat Barchetta, si è scontrato frontalmente con un altro veicolo morendo dopo circa un’ora in cui i soccorritori avevano cercato di tenerlo in vita. Nello scontro morì anche la donna alla guida dell’altra macchina. Ironia della sorte, Jason si stava recando al Veronello in quanto dopo l’allenamento tutto il club si sarebbe poi recato alle esequie del padre di Eugenio Corini deceduto due giorni prima. Un lutto che tragicamente ha chiamato un altro lutto.

 
Jason Mayelè con la n. 30


 
Quel che restava della Fiat Barchetta


Il giorno dei funerali


In onore del proprio calciatore La Società ha ritirato per sempre la maglia numero 30.


Abbiamo terminato con un pizzico di malinconia, ma anche questo fa parte del calcio, purtroppo Jason non è stato il primo e forse non sarà l’ultimo, ma la favola del ChievoVerona continua anche nel Suo ricordo. Che ne pensate di procurarvi la maglietta di questo club di “quartiere” che negli ultimi 10 anni sta riscrivendo la propria storia?

Fabrizio Roscitano.

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