Le Filippine alle prese con un sogno, la qualificazione ai Mondiali è possibile con i nuovi kit LGR

Anni di delusioni e di un'insostenibile indifferenza hanno sempre riposto il calcio in secondo piano nelle Filippine, con il basket che ha da sempre ricevuto i maggiori interessi. Adesso, però, l'aria sembra cambiare, si avverte chiaramente che qualcosa sta per nascere e che sta per essere costruito, si spera, su solide basi per una definitiva consacrazione futura. E, d'altronde, le due vittorie su due match nel girone H delle qualificazioni per i Mondiali del 2018 parlano chiaro: gli "Azkals" (soprannome della Nazionale) vogliono prima stupire l'Asia per contribuire anch'essi a scrivere una pagina dell'almanacco della storia del calcio. 

UN "TRIS" DI BRAND - Intanto, in occasione del match contro il Bahrein (il primo valido per la seconda fase delle qualificazioni), la Nazionale del C.T. statunitense Thomas Dooley ha presentato le nuove divise, realizzate da LGR, al quale si sono aggiunti i supporti di Adidas e Molten; la ben nota azienda tedesca, infatti, si dedicherà al "footwear", fornendo i calzettoni e le scarpe da gioco, mentre con Molten è stata siglata una partnership per la realizzazione del pallone ufficiale della selezione filippina. 

Hanno già esordito sia la prima sia la seconda maglia, utilizzate l'una per la già citata sfida contro il Bahrein, vinta per 2 a 1, l'altra, quella da trasferta, per l'entusiasmante vittoria di 2 a 0 contro la Nazionale dello Yemen. Dunque, le Filippine sono ad oggi a pari punti con la Corea del Nord, l'unica rivale del girone H che potrebbe incutere non pochi timori anche al coraggio e alla sfrontatezza degli Azkals.

La formazione filippina scesa in campo contro lo Yemen
Adesso, però, è doveroso soffermarci sulle due divise realizzate dal brand LGR, azienda locale (coopacker Adidas in Asia meridionale), per la Nazionale delle Filippine.

HOME - La maglia casalinga è, come da tradizione, bianca, alla quale vengono aggiunti inserti rossi sulle maniche, sul colletto (che riprende quello "alla coreana") nella parte centrale e sul petto, "attraversato" orizzontalmente da una stretta riga rossa; nello spazio sopra quest'ultima campeggiano lo stemma della Nazionale e il logo LGR, tra i quali si inserisce uno sfondo che dal blu va per sfumare orizzontalmente.In bianco vanno anche i calzoncini, nei quali è presente una striscia rossa nella parte inferiore, così come i calzettoni, che, com'è stato già riportato sopra, sono targati Adidas.Da notare è anche la presenza sul braccio destro della bandiera delle Filippine. 

Particolare è la trama che si dirama sul retro, caratterizzata da una fantasia tono su tono che riprende i motivi tessili-artistici tradizionali della cultura del Paese.

Inoltre, il retro mostra nella parte superiore un'ampia fascia di colore blu, attraversata in fondo da una striscia rossa; in tale riquadro, situato perciò sopra nome e numero, campeggiano anche tre stelle dorate, che ne circondano un'altra di maggiore spessore e diversa forma. Nome e numeri vanno anch'essi in rosso.

AWAY - Il template è lo stesso della prima maglia e solo i colori cambiano. Il colore di base adesso si tinge di blu e la zona sfumata si mostra bianca, mentre sono presenti ancora gli inserti rossi su colletto e maniche. Stesso discorso per pantaloncini e calzettoni, che assumono il colore della maglia. Cambia invece il colore del font, che va in giallo.

GOALKEEPER - Degna di nota è la maglia per il portiere. L'estremo difensore degli Azklas (ad oggi il numero 1 è Neil Etheridge, ex portiere del Charlton Athletic fino a maggio e ora svincolato), perciò, vestirà una casacca nera, divisa a 3/4 da una larga fascia diagonale gialla, che lascia spazio ad una trama a fantasia in grigio scuro, dalla quale si intravedono alcuni originali e affascinanti motivi tipici della cultura filippina. I pantaloncini, decorati solo da una striscia gialla sulla parte inferiore, così come i calzettoni, vanno anch'essi in nero.

LA SCOMMESSA DI LGR - La scelta di introdurre tali trame a fantasia sulle maglie della selezione filippina è di certo dovuta anche alla decisione di puntare ad una partnership più unica e ben mirata come quella con LGR, piuttosto che quella con la multinazionale Puma, brand che campeggiava fino alle stagioni precedenti sulle divise delle Filippine. L'azienda "LGR sportswear", invece, ha sede a Manila, la capitale del Paese, ed il calcio è solo uno dei tanti settori dei quali si occupa, tra i quali vi sono, ad esempio, il basket e persino il "cheerleading", ossia fornisce il materiale tecnico per i cheerleader, che tanta fama hanno negli Stati Uniti. Dunque, la Federazione di calcio delle Filippine ha preferito puntare sul suo brand di punta a livello nazionale, che, chiaramente, avrebbe potuto riservare maggiori attenzioni nella scelta dei dettagli.


UN CONTINUO AUMENTO DELLE SPERANZE - Dal 2006, quando gli Azklas risiedevano al 195°posto del ranking FIFA, la selezione filippina ha guadagnato notevoli risultati che l'hanno portata all'attuale 137°posto, che sembra comunque star stretto a chi della speranza vuole fare incetta. Ponendo la fiducia sull'allenatore Dooley e, soprattutto, sul loro "Diez": Philip Younghusband. L'attaccante filippino, a ventisette anni, può già vantare di essere il giocatore con più presenze nella storia della sua Nazionale ed anche il suo capocannoniere, con ben 42 gol in 71 presenze; inoltre, nel passato di Younghusband c'è stato anche il Chelsea (dal 2005 al 2008), che però non l'ha mai fatto esordire con la maglia dei blues. Ad oggi, il 10 filippino gioca per il Loyola Meralco Sparks F.C., contando ben 56 gol in 50 apparizioni. Oltre ai due punti cardini della squadra, il calcio nelle Filippine sta avendo un maggiore incremento da parte di sponsor e tifosi, come testimonia la fondazione, nel 2011, di una lega nazionale, la PFF National Men's Club Championship. 

Perciò, dopo le tante sconfitte subite negli ultimi nelle varie competizioni asiatiche stagionali, sembra che gli Azklas abbiano maturato uno spirito agonistico di chi sa che può compiere un'impresa, di chi anche in sordina può davvero scrivere un'altra pagina della storia del calcio. E noi siamo già in trepidante attesa.

Alessandro Triolo

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