Il calcio groenlandese ha la sua bandiera italiana: Macron veste le maglie dei campioni del B-67 NUUK

Kalaallit Nunaat, la “terra degli uomini” e il rapporto con il calcio: La Groenlandia è l’Isola più grande
del mondo, situata nel Grande Nord, tra il Canada, l’Islanda e la Scandinavia
ma è anche lo stato meno densamente popolato.
Questa grandissima contraddizione
è dovuta ad un unico fatto: è una terra perennemente coperta dal ghiaccio, cosa
che certamente la rende di grande fascino sia sotto un punto di vista
naturalistico ma anche, come interessa a noi, sotto un punto di vista sportivo.
Nonostante il referendum tenutosi nel 2008 nella capitale Nuuk, che ha
legittimato l’indipendenza della Groenlandia, quest’ultima ancora non è stata
dichiarata stato a sé e risulta ancora
come nazione costitutiva del regno di Danimarca. Quindi la FIFA non riconosce
la nazionale Groenlandese di calcio, e quindi quest’ultima è costretta a partecipare
a tornei “minori”, quali: la “FIFI World Cup’’, in Germania, (tra l’altro
osteggiata dal Governo di Copenaghen) ed alla ELF Cup, (Egalité, Liberté, Fraternité), un
torneo organizzato dalla KTFF (la Federazione Calcistica di Cipro Nord),
svoltisi entrambe nel 2006; i cui partecipanti furono membri iscritti
all'NF-Board (a cui per altro, dopo vari “abboccamenti’’ La GBU - Grønlands
Boldspil-Union, di fatto non ha mai aderito in attesa della legittimazione
FIFA) ; e nella prima edizione, vi presero parte anche alcune squadre FIFA
affiliate all'Asian Football Confederation. Tutte Competizioni dei paesi non
riconosciuti dall’ONU.
“Gli Orsi
Polari’, questo l’evocativo Nickname con cui sono conosciuti i ragazzi della
terra dei ghiacci; disputano regolarmente il torneo di calcio dell'International
Island Games Association, a cui la Groenlandia è affiliata come membro
effettivo, solo, dal 2005.
Calcio impossibile?: Le problematiche politiche che
interessano questo magnifico paese non impediscono, però, lo svolgimento del
campionato nazionale di calcio che, incredibilmente, è lo sport assieme alla
pallamano più praticato. Il campionato nazionale è denominato, per motivi di
sponsor, Coca-Cola championship e prevede 3 fasi: locale, regionale e finale. I
vincitori della fase locale disputano tornei a livello regionale, i primi e i
secondi classificati di tali tornei si qualificano di diritto per la fase
finale che assegna il titolo di campione di Groenlandia. La copeticizione si gioca regolarmente dal
1971 e le squadre più importanti e vincenti del campionato sono il B-67 Nuuk,
il G-44 Qeqertarsuaq, il Nagdlungaq-48 e il Kissavarsiuk-33.
Per le anguste
difficoltà ambientali, il calcio viene praticato, come ovvio, esclusivamente
nel periodo estivo, quando le condizioni climatiche raggiungono temperature più
accettabili (attorno ai 10 °C) e rendono i campi di calcio meno impossibilitati
a sostenere una partita.
Nonostante il calcio
sia molto praticato, in Groenlandia le attrezzature adeguate sono molto scarse,
basti pensare che solo ultimamente si stanno realizzando campi in erba
sintetica nei vari distretti. Senza considerare che non esistono spalti o aree
dedicate al pubblico, e i tifosi s’arrangiano come meglio possono su alture e
rocce circostanti per assistere ai match dei loro beniamini che, ricordiamo,
non sono professionisti, ma gente del luogo che svolge lavori comunissimi e,
che nel tempo libero riesce ad allenarsi e a disputare partite.
La favola Grønkjær: Chi non ricorda
Jesper Grønkjær, formidabile ala sinistra che per anni ha calcato i campi più
importanti d’Europa con la maglia della nazionale Danese e con quella di
squadre del calibro di Ajax, Chelsea, Atletico Madrid, Stoccarda e Copenhagen?
Ebbene sì, lui è considerato il calciatore groenlandese più forte di tutti i
tempi, la sua carriera, seppur costellata da numerosissimi infortuni, lo ha
portato a ricevere grandissime soddisfazioni sia a livello di team che a
livello individuale. Nativo di Nuuk, giovanissimo è stato prelevato dai danesi
dell’Alborg e da allora la sua carriera ha avuto una scalata incredibile,
portandolo a diventare bandiera della nazionale danese (non poteva essere
altrimenti) con la quale ha partecipato anche ad europei e mondiali, l’ultimo
in Sudafrica nel 2010. A livello di club viene principalmente ricordato per i
suoi trasorsi all’Ajax, dove si fece conoscere dopo esser stato proprio
acquistato dall’Alborg e per esser stato colonna portante di Chelsea e
Copenhagen, prima di ritirarsi nel 2011. Indimenticabile il gol segnato con il
Chelsea in semifinale di Champions League nel 2004 contro il Monaco, che valse
il momentaneo vantaggio per la squadra allenata allora da Claudio Ranieri.
Macron, il
nuovo esploratore delle terre del nord: Che Macron a
livello di materiale calcistico sia una delle aziende maggiormente in ascesa e
in via d’espansione a livello mondiale è ormai risaputo, di certo salta
all’occhio il fatto che abbia deciso di gettarsi anche “nel ghiaccio”,
sponsorizzando il B-67 Nuuk.
Dopo una sponsorizzazione durata diversi anni
con Nike prima e Umbro poi, per poi affidarsi per un breve periodo di
transizione alla “sconosciuta’’ britannica ADSW Label; i vertici societari della squadra della
capitale si sono affidati a Macron per vestire Mathaeussen, Maqe, Knudson e gli
altri. Riusciranno i campioni in carica di Groenlandia a conquistare il titolo
di campioni per la quarta volta consecutiva, con la nuova maglia dell’azienda
bolognese? C’è da dire che l’azienda grafica del luogo, Rene design, ha giocato
un ruolo molto importante nella finalizzazione della maglia per quanto riguarda
la creazione di una personalizzazione accattivante con un font spaciale. Ma
andiamo con ordine. Macron ha fornito soltanto la divisa home alla società,
composta da maglia, pantaloncini e calzettoni, tuttavia, a causa delle
temperature molto rigide, i giocatori sono stati visti indossare pantaloni
lunghi e calzettoni blu non della Macron, ma del recente sponsor Umbro. La
situazione non desta più di tanto scalpore, essendo questo tipo di
sponsorizzazione molto “free”, lasciando liberi i giocatori di presentarsi sul
campo, maglia a parte, con gli indumenti che ritengono loro più opportuni.
Riguardo la maglia, Macron ha dedicato un template molto semplice al B-67 Nuuk: colore di base blu acceso, anche per rimandare al freddo che caratterizza la terra degli Inuit, con una banda orizzontale color bianco, immediatamente sotto il colletto girocollo. Da buona squadra dei campionati nordici, troviamo vari sponsor sulla maglia, a partire dal main sponsor danese Carlsberg, in bianco e al centro della maglia, mentre nella parte bianca troviamo gli sponsor Pisiffik e il logo dell’azienda grafica del luogo Rene Design. Poco più in basso, è stampato il logo della squadra. Il retro è caratterizzato da un font molto particolare: numeri bianchi squadrati e nome dalla colorazione dorata con bordo bianco, caratterizzati da un font singolare che crea un effetto ottico davvero interessante.
Un lavoro certamente singolare da parte di
Macron, una grande azienda che ha preso sotto la sua ala una squadra con piccole
possibilità ma con grandi sogni ed ambizioni, dove la voglia di vincere, seppur
rimanendo nei propri confini nazionali, di certo non manca!
Che ve ne pare di questa “avventura da esploratore artica’’ di Macron? Vi
ha incuriositi questo tuffo nell’altro calcio? Avreste voglia di scoprine
assieme a noi altri affascinanti episodi?
AGGIORNAMENTO LIVE:


(Foto dei neo campioni Photo: GIF - Kalaallit Nunaanni Timersoqatigiit Kattuffiat).
NUUK, 9/08/2015 - Chi, l'avrebbe mai detto, scrivendo l'articolo, che Zona Maglie, avrebbe portato fortuna, al B-67, che proprio poche ore fa, battendo in Finale, (in uno dei tanti Derby), l'IT-79, si è aggiudicato il "GM CHAMPIONSHIP 2015'' (General Motors Scandinavia, da quest'anno ha sostituito Coca-Cola come title sponsor del massimo campionato "polare'').
A dimostrazione che Macron è vincente ad ogni latitudine, il carattere vincente si nota soprattutto nelle condizioni più impervie! Da parte nostra un sincero plauso al "nostro'' B-67, che ha dimostrata "la sua stoffa'' in campo, con un pizzico di verve Italiana addosso!
A dimostrazione che Macron è vincente ad ogni latitudine, il carattere vincente si nota soprattutto nelle condizioni più impervie! Da parte nostra un sincero plauso al "nostro'' B-67, che ha dimostrata "la sua stoffa'' in campo, con un pizzico di verve Italiana addosso!
Riccardo D'Agnese.
...bello...
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