Il tricolore dello Sportivo Italiano dalla quarta serie Argentina con la divisa azzurra, "figlia" dei migranti italiani

Emigranti Italiani, passione, nostalgia, amor di patria: lo Sportivo Italiano vive ancora oggi e veste il tricolore. E una volta ci giocò pure il nostro Gabriel Omar Batistuta. 
Che in Italia il calcio fosse stata da subito una passione è ormai scontato, tanto da esser riusciti a esportarla nel mondo. Un esempio di ciò è il Deportivo Italiano, squadra che milita nella Primera C Metropolitana (4° serie) del campionato Argentino con sede in Ciudad Evita, cittadina del distretto di La Matanza, nel grande comprensorio della capitale.
La cosa più importante accaduta al Deportivo Italiano non poteva non avere a che fare se non con l’Italia, ma di questo ne parleremo dopo aver descritto le maglie.



HOME – La divisa home, fornita dalla VI Sport, si presenta completamente azzurra con girocollo e maniche in bianco. Al centro lo scudetto italiano con la dicitura “Sportivo Italiano”. 
Sul fronte sono presenti vari sponsor il cui principale è la AMEPA, che opera nell’ambito delle apparecchiature e delle assistenze medicali, e la Juan Francisco Secco che invece opera nel mondo del movimento terra e dell’edilizia. Presenti anche ulteriori sponsor sul fronte della maglia e sulle maniche. Sul retro, la maglia presenta il numero in bianco e altri due main sponsor: Elegante, che opera nel mondo dell’abbigliamento, e la Pastar Villa Dagri, che opera nell’ambito della produzione di pasta.
Nella parte inferiore del retro della maglietta è presente la dicitura relativa al sito ufficiale del club. I pantaloncini e i calzettoni sono completamente bianchi.


AWAY – Per i match lontani dall’Estadio Sportivo Italiano (che può ospitare solo 6.200 spettatori) la maglia diventa bianca con tre sottili linee verticali, quelle esterne rosse e quella centrale verde, in modo che si "crei" la bandiera italiana.
L’imprinting è il medesimo della casacca casalinga e cambia solo il colore del numero, che è azzurro. I pantaloncini e i calzettoni sono completamente bianchi.



NASCITA E CURIOSITA’– La Società nasce dall’enorme interesse che la collettività Italiana presente in Argentina pone sul calcio; viene fondata nel 1955 l’A.C.I.A. (Associazione del Calcio Italiano in Argentina) da migranti italiani della Florida.
Nel 1960 vince il torneo della Primera “D” con un campionato incredibile che conta 28 vittorie su 32, con sole due sconfitte e due pareggi; salì fino alla Primera B e nel 1978, dopo la fusione con un’altra squadra “italiana”, la Sociedad Italiana de Vicente Lopez, nasce ufficialmente il Deportivo Italiano.
Ai fini statistici il 1972 è il miglior anno del club, visto che riesce a vincere il torneo di “Apertura” e, dopo aver affrontato un torneo 'esagonal' per salire in Primera, ottiene due incredibili risultati nella stessa occasione; infatti, riesce a battere nella finale il prestigioso Atletico Huracan (vincitore di 5 titoli argentini) relegandolo per la prima volta, dopo 72 anni, alla segunda division.
Nel 2000, a seguito anche di controverse vicissitudini finanziarie il club, ha cambiato nuovamente nome in quello attuale di “Club Sportivo Italiano”.

Una formazione del 1974: basette e lineamenti italiani non mancano.
In ultimo, per concludere romanticamente questo mio omaggio al club tricolore, devo citare il torneo "Carnevale Viareggio 1989" (denominato dagli argentini il "Campeonato mundial de futbol juvenil") nel quale il club venne invitato a partecipare.

Nulla di particolare, se non che l’allora tecnico, che rispondeva al nome di Osvaldo Crosta, amalgamò la squadra con due giovani virgulti che saranno poi ricordati, per ben altre partecipazioni e per ben altre vittorie, nella loro qualità di giocatori della Nazionale Argentina.
Uno rispondeva al nome di Darìo Franco, difensore roccioso che nella sua carriera vinse due campionati argentini con il Newell’s Old Boys, un campionato messicano con il Monarchas Morelia, una coppa di Spagna e una delle coppe con la Real Saragozza e, soprattutto, due coppe America con la nazionale; l’altro rispondeva al nome di Gabriel Omar Batistuta le cui vittorie sono note a tutti ed è stato talmente dominante nel nostro campionato da meritarsi l’entrata nella Hall of Fame del calcio italiano nel 2013, nella categoria giocatori stranieri.

La foto di squadra con Franco e Batistuta e, in alto a sinistra, con Diego Maradona

Fabrizio Roscitano


Commenti

Post popolari in questo blog

Tutti i colori della Lega Pro - Girone A

Tutti i colori della serie B 2015/2016 - Prima Parte

Tutti i colori della serie B - seconda parte