Storia del Leicester City, Sergio Pizzorno e casacche 2014-2015

Questo turno di Premier league ha visto di fronte, a White Hart Lane, il Totthenam contro il Leicester City, in una partita dal risultato inusuale per noi italiani, ovvero 4 a 3; non per gli inglesi, poiché il loro must è non mollare mai, dall’inizio alla fine. I gol sono stati, al 6° e al 13°, di Harry Keane per gli Spurs, poi accorcia le distanze Jamie Vardie, fino al pareggio di  Wes Morgan, rispettivamente al 38° e al 50°. Torna davanti il Tottenham con un rigore trasformato da Harry Keane, mentre a condannare i "Foxies" è stato l'autogol di Jeffrey Shlupp. Inutile il gol al 90° di David Nugent. Di certo non una partita per cuori fragili.

"Face to face" di Ulloa e Bentaleb
STORIA "FOXES" - Il Leicester City fu fondato nel 1884 da un gruppo di studenti della Wyggestone School; il nome originario del club era Leicester Fosse e anche lo stadio che utilizzavano per le partite casalinghe venne cambiato 5 volte, per poi trasferirsi, fino al 2002, al "Filbert Street". Dopo la prima guerra mondiale il club fallì e solo nel 1919 prese il nome di Leicester City Football Club. Dopo il cambio di nome, negli anni Venti, incominciò un periodo di discreti successi: con, in panchina, Peter Hodge e con il capocannoniere Arthur Chandler; nella stagione 1924-25 il Leicester vinse la Division Two e nella stagione 1928–29 terminò con un secondo posto nella massima serie, ad un solo punto dallo Sheffield Wednesday. Tuttavia, gli anni Trenta videro un forte calo dei Foxies, compromesso in un sali e scendi dalla prima alla seconda divisione. Nel 1949 il Leicester raggiunse la finale di FA Cup per la prima volta nella sua storia, dove venne sconfitto per 3-1 dal Wolverhampton Wanderers. Nel 1954 il Foxes vinsero la Second Division grazie ad Arthur Rowley, uno dei più prolifici attaccanti della storia del club. La retrocessione dalla massima serie arrivò la stagione seguente, ma sotto la guida di Dave Halliday, nel 1957, venne riconquistato un posto in First Division e Rowley siglò il record del club con 44 goal in una sola stagione. Il Leicester rimase in prima categoria fino al 1969, il più lungo periodo di permanenza per i Foxes. Con Matt Gillies in panchina e Bert Johnson ad assisterlo, il Leicester raggiunse la finale di FA Cup per ben due volte, ma perdendole entrambe nelle edizioni del 1961 e del 1963. Nella finale persa del 1961 contro i già campioni d'Inghilterra del Tottenham Hotspurs, però, il club si guadagnò la possibilità di accedere all'edizione 1961-62 della Coppa delle Coppe. . Nel 1964, Gillies vinse il primo, vincendo la League Cup contro lo Stoke City. Anche l'anno seguente raggiunsero la finale di League Cup, questa volta perdendola contro il Chelsea. Il gioco proposto da Gillies e Johnson diventò piuttosto influente nel calcio britannico per la sua innovatività e capacità di cambiare rispetto agli schemi tradizionali. Dopo un brutto avvio di stagione, però, Matt Gillies abbandonò i Foxes nel novembre del 1968. il suo successore Frank O'Farrell non riuscì ad evitare la retrocessione, ma riuscì comunque a raggiungere la finale di FA Cup del 1969, poi persa contro i Citizens. Nel 1971, il Leicester fece ritorno nella massima serie e vinse la sua prima e finora unica Charity Shield. Successivamente Gary Lineker, attaccante della nazionale inglese e capocannoniere al mondiale messicano dell’86, guidò il Leicester mantenendo il proprio posto in First Division, ma venne venduto all'Everton nel 1985 e due anni dopo la retrocessione fu nuovamente inevitabile per i Foxes. Il club si qualificò alla Coppa UEFA nella stagione 1997–98 ed in quella 2000–01. Nel giugno 2000, O'Neill fu ceduto al Celtic. Dalla stagione 2002-03 il Leicester si trasferì al nuovo Walkers Stadium, 32,500 posti. Sempre nel 2002, il club sprofondò in una crisi di liquidità, che vide un debito pari a circa 30 milioni di sterline. Nell'ottobre 2006, l'ex-presidente del Portsmouth, il serbo Milan Mandarić, si interessò all'acquisto del club, ad un prezzo che si aggirava intorno ai 6 milioni di sterline. Nell'agosto 2010, successivamente ad un accordo per la sponsorizzazione sulla casacca con la King Power Group, Mandarić vendette il club ad una cordata thailandese chiamata Asian Football Investments. Il 15 novembre 2011, Nigel Pearson fu richiamato sulla panchina dei Foxes. 

CONTRO IL DERBY COUNTY - La rivalità più accesa è con il Derby Country, tanto che la partita tra le due squadre è denominata M69 derby, prendendo il nome dalla strada che unisce le due città lontane tra loro circa 25 miglia. 

Tra i giocatori in rosa da ricordare il portiere Kasper Schamichel, figlio di Peter portiere per anni dello United. Un’ altro giocatore che ora milita nel Leicester è  l’ex Inter del triplete Esteban Cambiassio.



Tra i tifosi celebri dei Foxes c’è il paroliere e chitarrista dei Kasabian: Sergio Pizzorno, che ha dichiarrato così la sua fede al Leicester City e lo sdegno per i club con presidenze miliardarie: “Deve essere un vero incubo essere un fan del Manchester United in questo periodo, perché segui una squadra che è diventata una società volta solo a fare profitto”, sbuffa Pizzorno che continua dicendo: “Immagina di essere un tifoso dello Stretford e di aver supportato la squadra per 20 anni, da prima di che diventassero bravi. Non puoi voltargli le spalle perché è la tua squadra, ti si deve spezzare il cuore nel vedere che cosa sono diventati. La stessa cosa vale per il Chelsea. Lo odierei se questo dovesse accadere anche al Leicester City, se noi dovessimo diventare solo una squadra macina soldi. Preferisco tifare per una squadra di merda. Sono orgoglioso di far schifo. Il che è una fortuna, visto le alterne vicende delle “Volpi”. E lo è anche per le orecchie della Nazione” e riconosce Pizzorno che dice: “Non c’è nessun dubbio su questo: tifare per una squadra sfigata aiuta a fare musica decente, da una parte hai i Led Zeppelin e i Wolves, gli Oasis e il Manchester City e i Kasabian e il Leicester City e dall’altra parte i Depeche Mode e Chelsea,  Spandau  Ballet e Arsenal, Mick  Hucknall e Manchester United”. E magari, forse, ha ragione.

Le maglie:

HOME - la maglia da casa, firmata Puma, è di colore blu con qualche inserto oro come sulle maniche, con un colletto alla coreana con bottoni; i calzoncini sono bianchi e i calzettoni blu.  

AWAY - La maglia da trasferta ha il classico design Puma. I colori sono oro e nero, il nero solo sulle spalle, mentre i calzoncini sono neri con una banda laterale oro ed i calzettoni neri .

THIRD KIT - la terza maglia è completamente rossa con inserti neri sulle spalle, anche questa ha un colletto tipo 'serafino' con i bottoni, i calzoncini rossi come i calzettoni.

In tutte appare lo sponsor King Power; particolari le divise dei portieri, una completamente nera, mentre l’altra rosa fluo. 

 La casa dei foxes è: il King  Power Stadium.


Simone Valli


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