Le maglie dell'Olimpo di Bahia Blanca 2014-2015 per la Primera Division Argentina – da Palacio a...

Bahia Blanca è una piccola cittadina di circa 350.000 abitanti, immersa nella Provincia di Buenos Aires. Ma, sebbene la sua limitata popolazione, è riuscita a donare al mondo sportivo personaggi di rilievo quali Emanuel David “Manu” Ginobili, stella dei San Antonio Spurs ed ex Viola Reggio Calabria e Virtus Bologna, Alfio Ruben “El Coco” Basile, vincitore di due campionati argentini, una Libertadores e una intercontinentale da giocatore, oltre alle due Coppe America ed una Confederations Cup conquistate in qualità di allenatore della Seleccion argentina, fino ad arrivare a Rodrigo Palacio, che, dopo aver fatto le fortune degli Xeneizes (ossia del Boca Juniors), si è trasferito in Italia per sbocciare prima nel Genoa per poi affermarsi definitivamente con l’Inter. 
                            
Un giovanissimo Rodrigo Palacio con un ancor più giovane tifoso, prima di spiccare il volo verso il Boca Junior

Una piccola cittadina perciò, rappresentata anche dal “Club Olimpo”, squadra militante nella massima serie del campionato argentino. Di questa è però nostro dovere parlare innanzitutto delle divise 2014-2015, firmate Kappa e costellate da tanti, troppi, sponsor.

HOME – La prima maglia presenta un modello caratterizzato da sottili righe gialle su sfondo nero, che sono presenti sia sul fronte che sul retro della “camiseta”; il logo del club è posto in posizione centrale mentre sulle maniche e sulla spalla destra sono  presenti il logo stilizzato e la scritta del fornitore ufficiale che è l’italiana Kappa. Come per la maggior parte delle maglie dei club sudamericani, anche di quelli più blasonati, essa è ricoperta da numerosi sponsor che hanno spazio in base all'importanza della fornitura monetaria. Nel caso dell’Olimpo, infatti, il "Bingo Bahia" ha lo spazio maggiore. I calzoncini e calzettoni sono unicamente neri con intarsi gialli.



Esiste anche un’altra versione, sebbene sia molto meno utilizzata, che si presenta cromaticamente divisa a metà: nella parte sinistra è infatti gialla mentre in quella destra è nera. Il retro è completamente in nero. 


AWAY – La divisa “away” si presenta con sfondo grigio e 'stripes' tono su tono, con la presenza sul colletto, sulle spalle e sul bordo manica del colore nero. I pantaloncini e i calzettoni sono anch’essi grigi.  


Presente anche una versione alternativa, che presenta come colore di sfondo l'arancione attraversato da sottili 'stripes' gialle, colletto in nero, mentre i pantaloncini e i calzettoni sono tinti rispettivamente di arancione e giallo. Font in nero.


AGLI ALBORI DEL CALCIO NASCEVANO ANCHE LORO – Furono i cittadini emigrati dall’Europa che decisero di staccare una costola alla Polisportiva di Bahia Blanca, per far nascere il club di calcio. L’origine si deve quindi ad emigranti spagnoli, anche se la presenza di italiani nella città era e resta importante.
Deve il suo nome al Monte Olimpo greco, con votazione democratica in cui 11 fondatori dissero di sì contro 2 soli contrari.
Ha sempre viaggiato tra la Primera e la Segunda Division Argentina e non è mai riuscita a vincere alcun trofeo a livello nazionale se non 4 tornei di seconda serie, per assicurarsi il passaggio nel calcio che conta in Argentina.
Lo stadio, denominato “Roberto Natalio Carminatti”, si trova al centro della 'ciudad de Bahia Blanca' e può ospitare circa 20.000,00 spettatori.
Il soprannome del club è ‘Los Aurinegros’ (gli Oro-Neri) dovuto essenzialmente ai colori sociali.

Dalla stagione 2014-2015 partecipa al “nuovo” torneo argentino - che cambia formula più o meno ogni battere di ciglia- denominato “Primera dvision Julio Humberto Grondona”, costituito da 30 squadre. Nulla di simile nei principali tornei Europei, vista l’idea di disputare solo il girone di andata e dedicare una giornata solo ai “clasicos”.

L’Argentina è da sempre una delle nazioni più vive dal punto di vista calcistico, dove spesso, infatti, si tracima sul semplice tifo, sia per passione sia, a volte, per “regolare” conti in sospeso. E, sebbene le maglie sudamericane siano ormai spesso “piene” di sponsor, cosa ne pensate delle diverse opzioni che offrono “Los Aurinegoros”?

Fabrizio Roscitano

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