Le nuove casacche del Cerezo Osaka, dal Giappone con Diego Forlán

LA TECNOLOGICA OSAKA - Panasonic, Sharp e Sanyo sono tre tra le più grandi aziende multinazionali del Giappone, nate in quel di Osaka e che nonostante la globalizzazione abbia incentrato tutto su Tokyo, hanno voluto mantenere in pianta stabile le loro sedi operative dove sono nate.
A livello sportivo vale la pena ricordare che Osaka ha dato i natali a Shinji Nakano, pilota di F1 negli anni ’90, con le scuderie Prost e Minardi, ma soprattutto per noi italiani è più di attualità la nascita dell’attuale numero 10 del Milan, Keisuke Honda.


Un celebre scorcio di Osaka "by night"
Ma, adesso, ci tocca passare alle maglie.


HOME – La divisa home è color fucsia con colletto e spalle di color blu “notte”; il logo del club è posto in alto a sinistra, mentre a destra è presente il logo dello sponsor tecnico che è la tedesca Puma, presente anche sulle spalle. Particolare la serigrafia "sfumata" nella parte inferiore della maglia (nella foto a destra).
Il Main Sponsor, posizionato al centro, è quello della “Yanmar”, una famosa ditta che produce motori marini, macchine agricole e piccole imbarcazioni, mentre sul retro, nella parte superiore, è presente lo sponsor della “Nipponham”, grossa azienda attiva nel settore alimentare.

I calzoncini sono blu scuri con bordi fucsia ai lati, mentre i calzettoni sono a colori invertiti, e cioè fucsia con il bordo in alto blu; i numeri sono bianchi. Sul pantaloncino è presente un altro sponsor.


AWAY – Per i match lontani dal Nagai Stadium, che può ospitare circa 45.000 spettatori, la maglia diventa bianca con delle bande diagonali blu notte sulla parte destra della maglietta (lo stesso modello utilizzato quest’anno dal Borussia Dortmund). I pantaloncini e i calzettoni sono invece completamente bianchi con bordi laterali blu; anche i numeri sono di colore nero. Anche in questo kit è presente sui pantaloncini un “minor sponsor”.



THIRD - Il Cerezo presenta anche una terza casacca, diversa nel colore ma non nel template rispetto a quella utilizzata per i match casalinghi. La maglia, infatti, è nera con una rifinitura bianca nel colletto e una banda nelle spalle del medesimo colore, usato anche per font e numeri; anche in questa si intravede la serigrafia tono su tono. Calzoncini e calzettoni seguono anch'essi in nero.


Due curiosità: sono presenti altre due maglie con sponsor invertiti, Nipponham sul davanti, quindi,e Yanmar sul retro. 
In entrambe le “ユニフォーム(maglia da calcio in idioma locale) sulle maniche è presente una targhetta con la scritta OSAKA SAKAI che riprende le due più importanti città della prefettura di Osaka. 

NASCITA, CURIOSITA’ E RIVALITA’ – La società nasce nel 1957 con il nome di Yanmar Diesel per i motivi già detti, contribuendo a fondare la JSL (Japan Soccer League).
Nella sua storia ha vinto 3 campionati e 4 trofei nazionali.
La Yanmar Diesel cambiò denominazione nel 1993 in Osaka Football Club LTD e successivamente, per acclamazione referendaria popolare, prese il nomignolo di “Cerezo” (che non ha niente a che fare con il grande brasileiro che vinse lo scudetto con la Samp di Boskov), ma è semplicemente la traslitterazione in spagnolo della parola “ciliegio”, l’albero tipico della città di Osaka.
La più interessante particolarità è dovuta al fatto che uno dei personaggi del manga “Holly & Benji”, Teppei Kisugi, diventerà professionista nella squadra del Cerezo Osaka

La rivalità più accesa è con l’altra squadra cittadina, il Gamba Osaka, che pur nata solo nel 1990 nella città di Siuta, prefettura di Osaka, ha oscurato la storia del Cerezo, vincendo più trofei e culminando, nel 2008, con la vittoria della AFC Champions League.

Negli ultimi anni il Cerezo è andato su e giù tra prima e seconda divisione, come è accaduto nell’ultima annata, nonostante l’acquisto del campione uruguayano Diego Forlán

Il Giappone, dunque, è un paese appassionato e pieno di voglia di stupire e il calcio, nonostante sia ancora giovane, è entrato nella cultura nipponica e i tanti campioni che prima andavano a svernare e guadagnare negli ultimi anni della loro carriera, oggi vedono nella J-League anche la possibilità di mettersi in mostra internazionalmente. Ne è d’esempio il brasiliano Hulk, attuale bomber dello Zenit San Pietroburgo.

Le maglie giapponesi sono essenziali e prive di eccessive fronzoli, anche se forse gli accostamenti dei colori non sono sempre azzeccati. Voi cosa ne pensate di una maglia fucsia da indossare alla prossima partita di calcetto con i vostri amici?


Fabrizio Roscitano (con la collaborazione di Alessandro Triolo)





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